Diego Bianchi «Persona LGBT dell’anno»

Un riconoscimento, nato in occasione della decima edizione del Festival LGBT più grande del Nord Italia, che viene riconosciuto a chi si è contraddistinto per la difesa dei diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e trans.

Da sx Bianchi Grillini Giordani Zan credits Giacomo De Checchi
Diego Bianchi, Franco Grillini, Sergio Giordani e Alessandro Zan (Foto Giacomo De Checchi)

«L’impegno di Diego Bianchi contro le discriminazioni da orientamento sessuale e identità di genere profuso ampiamente attraverso la tv e tanto più rimarchevole in una persona esterna alla collettività LGBT. Quella stessa collettività che, a sua volta, ha sposato nei programmi politici dei Pride di quest’anno la linea della trasversalità, consapevole di non poter essere estranea – soprattutto in questo particolare momento politico – alle battaglie di ogni minoranza a partire da quella dei migranti. Per queste motivazioni il Padova Pride Village nel corso della sua XI° edizione ha deciso di nominare Diego Bianchi, in arte Zoro, Persona LGBT dell’anno»

Con queste motivazioni giovedì 28 giugno, Alessandro Zan, Fondatore Pride Village di Padova, ha premiato come “Persona LGBT dell’anno”,  il giornalista Diego Bianchi, in arte Zoro, noto al grande pubblico per le trasmissioni televisive “Gazebo” e “Propaganda Live” su LA7. Un riconoscimento, nato in occasione della decima edizione del Festival LGBT più grande del Nord Italia, che viene riconosciuto a chi si è contraddistinto per la difesa dei diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e trans.

Alla consegna del premio erano presenti il Sindaco di Padova Sergio Giordani e Franco Grillini, figura storia del movimento LGBT e vincitore della prima edizione del premio.

«Le priorità sono altre. Allora a questo punto, compagni gay che siete qua, aspettate un attimo, mettetevi l’anima in pace. Ragionando così, il vostro matrimonio non sarà mai una priorità». Queste le parole con cui Diego Bianchi, in arte Zoro, controbatté nel 2012 a Massimo D’Alema che su matrimonio egualitario e famiglie arcobaleno aveva espresso parere negativo in nome dell’art. 29 della Costituzione.

«Ma contrariamente a quanto si poteva pensare- ha proseguito Alessandro Zan, leggendo le motivazioni –  il Pd, di cui Diego è stato sin dagli inizi attento e ironico analista con la rubrica video Tolleranza Zoro, arrivò successivamente a considerare prioritario il riconoscimento delle coppie di persone dello stesso sesso e farne un cavallo di battaglia fino a ottenere il dibattimento e l’approvazione della legge sulle unioni civili. Nella precedente fase, ma soprattutto in quel fatidico 11 maggio 2016, Diego Bianchi ha inciso considerevolmente sull’opinione pubblica italiana in tema dei diritti delle persone Lgbti attraverso una divertentissima e oramai celebre puntata di Gazebo. Tale sensibilità per le questioni arcobaleno è stata sempre mostrata dal conduttore televisivo anche nel corso della sua nuova trasmissione Propaganda Live. Da segnalare al riguardo la critica alle dichiarazioni del neoministro della Famiglia e della Disabilità Lorenzo Fontana sull’inesistenza delle famiglie arcobaleno. Critica resa in Commedia nera, cartoon finale di Makkox alla puntata di Propaganda Live del 2 giugno scorso».

Diego Bianchi, Franco Grillini, Sergio Giordani, Alessandro Zan, Francesco Lepore, Lorenzo Bosio (Foto di Gicomo de Checchi)

«Prendo questo premio come uno stimolo a continuare a parlare dei diritti dei diritti della comunità LGBT. – ha dichiarato Diego BianchiNon perché sono i diritti della sola comunità LGBT, bensì perché sono diritti di tutti. Nel momento in cui qualcuno viene privato dei propri diritti, vengono privati dei diritti a tutti. Sembra una banalità ma stiamo vivendo dei tempi molto strani quindi è bene ribadire certe cose anche se possono sembrare banali. I diritti LGBT non sono i diritti di una nicchia».

Per informazioni
www.padovapridevillage.it

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